Non sempre. Bisogna
avere dei grandi ideali per riuscire a scuotere le acque della Storia. Il detto
però è azzeccato nel senso che un’interpretazione dei fatti troppo idealistica,
lontana dalle variabili che tessono l’ordito degli avvenimenti, può alle volte far
saltare per aria le possibilità di un bene forse limitato, piccolo, ma praticabile.
E’ successo proprio
così nelle ultime svolte della politica italiana. Malgrado le sue invettive
contro la gerontocrazia e i richiami a favore del rinnovamento nelle cupole del governo,
Giorgio Napolitano (87 anni) ha prestato oggi giuramento nel Quirinale come
presidente rieletto della Repubblica. Un fatto nei cui confronti Grillo ha
sollevato dei sospetti di cospirazione: sarebbe “un colpettino di Stato furbo”,
ha detto in allusione alle manovre fallite di Pdl e Pd per giungere a un consenso
sui nuovi candidati alla presidenza.
La chiave per aprire
la porta della novità (in questo caso, a un candidato del centrosinistra
lontano dall’universo Berlusconi) Grillo però ce l’aveva in mano. Occorreva
soltanto scendere dagli orizzonti ideali del Paese senza partiti tradizionali
nell’arena delle vere trattative politiche dell’Italia d’oggi. L’intesa fra i deputati
grillini e quelli del Pd sarebbe
stata in grado di forzare l’elezione di un nuovo candidato progressista e potrebbe aver
sbrigato il desiderabile declino delle forze di Berlusca.
La storia ci insega
una volta in più che la politica richiede sovente patti prudenti, mirati a
raggiungere quel traguardo praticabile che forse non soddisfa tutte le nostre
aspettative ma contribuisce a un ragionevole bene comune. Quei patti che i
partiti non sono riusciti a raggiungere. “Convenienze, tatticismi e
strumentalismi”, ha tuonato questo pomeriggio un commosso Napolitano, che hanno condannato
“alla sterilità o ad esiti minimalistici i confronti tra le forze politiche e i
dibattiti in Parlamento”. Il meglio è nemico del bene. Non sempre ma spesso, e
soprattutto in politica.
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Nell’immagine:
“Faint blade”, fotografia di Pensiero (fonte: flickr.com).
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