lunes, 24 de febrero de 2014

Adagio lampedusiano a Roma















Sono appena finite le consultazioni di Matteo Renzi con i leader dei partiti e il presidente della Repubblica; lo scorso 22 febbraio ha prestato giuramento il nuovo Governo. L’ex sindaco di Firenze fa abbrivare la nave con un discorso giovanile –per età e forme– avviato verso il rinnovamento istituzionale. Eppure gli indizi sembrano lasciare evincere che è sempre e purtroppo lo stesso brodo. Il governo Letta era uscito da un procedimento contemplato dalle regole del gioco democratico; il gabinetto Renzi invece è il risultato delle manovre private venute a galla durante una seduta anche privata dell’élite del PD. Troppa imperscrutabilità per un procedimento che soltanto dalla pubblicità, la trasparenza e le urne riceve il suo legittimo supporto.

Le alleanze umane però (e più ancora quelle politiche, del cainismo divenuto consueto a Palazzo Chigi non ne parliamo) sono di solito a breve scadenza. Ciò che è successo a Letta ha il valore di un precedente: cambiamo qualcosa perché tutto rimanga lo stesso. Dopo gli anni del bavaglio ci eravamo forse illusi, abbagliati dalla parvenza di normalità conferita dal gabinetto Letta alla scena pubblica. Le manovre private sono riuscite a far sì che la nuova melodia non sia durata a lungo. Nel frattempo i pentastellati apportano il loro contrappunto cacofonico (“Io non sono democratico”, ha detto in faccia Grillo a Renzi in diretta streaming). Le acque si muovono, tuttavia è sempre lo stesso brodo riscaldato: che neanche Renzi riesca a durare più di una croma ne sarà la conferma.

«Il perturbante è quella sorta di spaventoso che risale a quanto ci è noto da lungo tempo, a ciò che ci è familiare», scrisse Freud nel 1919. “Abbiamo dato la nostra disponibilità assoluta”, ha ribadito Berlusconi, vero perturbante freudiano che mai se ne va del tutto. Disponibilità a mettere lo zampino? Ne siamo sicuri. A questo punto Berlusca avrà ormai scambiato Lampedusa per Grillo: tanto fanno ridere lo stesso. 

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Immagine: Matteo Renzi alla festa del PD celebrata il 10.09.2012 a Bologna, fotografia di Mario Carlini / Iguana Press (fonte: flickr.com, galleria "Il fatto quotidiano").