viernes, 23 de marzo de 2012

Lo spengersi della rosa. Addio a Tonino Guerra














Mercoledì scorso ci ha lasciato una delle figure prominenti del cinema italiano, la cui opera però trascorse lontana dalla celebrità dei creatori più noti. Gli si addiceva piuttosto il lavoro solitario alla scrivania da dove si proietta la luce sfolgorante delle parole, parole con le quali tessette la trama di alcuni dei più belli racconti filmici italiani e non: da I girasoli (Vittorio de Sica), E la nave va, Amarcord (Fellini), L'avventura o L'eclisse (Antonioni) a Nostalgia (Tarkovski) o L'eternità e un giorno (dell'anche recentemente deceduto Angelopoulos), molti dei più brillanti registi europei chiesero la sua collaborazione nella sceneggiatura dei loro film.

In tutto ciò, lo scrittore romagnolo era soprattutto un poeta. Fra i suoi versi echeggiano oggi quelli dedicati alla morte della rosa, quieta contemplazione dello spengersi delicato e mite della vita. Grazie di tutto, Tonino. 

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Nell'immagine: fotografia di Antonio Guerra fatta da PanARMENIAN_Photo (fonte: flickr.com). 
 

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